Il Ministero della pubblica istruzione ha lanciato un concorso in 138 mila classi elementari, medie, e superiori, per scoprire i libri più letti dai ragazzi italiani.
La cosa che ci ha lasciati sconvolti è che tra i libri preferiti in dieci classi è stato segnalato il “Mein Kampf” di Adolf Hitler.
“La notizia non ha avuto molto rilievo. Ed è un peccato perché imporrebbe almeno una riflessione.
Il fatto è ancora più preoccupante per l’omogeneità geografica del risultato. Hanno indicato “Mein Kampf” ragazzi della scuola secondaria del Sud, del Centro e del Nord. Più esattamente studenti di Palermo, Catanzaro, Potenza, Latina, Piacenza, Roma, Trieste e Udine. Sia chiaro: è molto probabile che all’origine del risultato choc ci sia una goliardica provocazione.
Una bravata comunque figlia di un clima culturale che non nasconde una caduta della sensibilità democratica. Dopo aver esaminato i risultato il Miur ha avviato un’indagine per capire meglio quello che è successo nelle scuole con i fans di Hitler ma indubbiamente un ruolo lo ha giocato il clima che ormai da anni si respira nel Paese.
E senza voler sancire un automatico rapporto di causa effetto, è il caso di ricordare che, in giugno, lo stesso mese in cui si svolgeva il concorso del Miur sui libri più letti dai ragazzi (per la cronaca ha stravinto il Piccolo Principe di Antoine de Sain-Exupéry che ha ampiamenti distaccato Pinocchio di Collodi, arrivato comunque secondo a difendere la tradizione favolistica italiana), aveva fatto parecchio rumore una iniziativa editoriale de “Il Giornale” che aveva deciso distribuire in allegato proprio “Mein Kampf” di Adolf Hitler.
Una iniziativa che la Comunità ebraica aveva definito “Operazione squallida e indecente”, che tuttavia era ciliegina su una torta che molte forze (di centro destra) in Italia hanno cercato di preparare a partire dalla fine degli anni Novanta con dosi massicce di revisionismo storico.
E i risultati, purtroppo si sentono e si vedono. Non solo nelle risposte dei ragazzi che scelgono “Mein Kampf” come lettura preferita. Nel quadriennio 2007/2010 i siti internet italiani con significativi contenuti antiebraici sono sostanzialmente raddoppiati rispetto ai quattro anni precedenti. Nel solo 2009 – secondo i dati forniti dal Ministero degli Interni – i siti e i gruppi di discussione che hanno diffuso contenuti di natura razzista, scoperti e monitorati dalla Polizia, sono stati 1.200: erano stati 800 nel 2008, un incremento del 50%.
Segnali che lanciano un allarme democrazia.”
Michele Urbano