Piazza Fontana. Partenza staffetta podistica “per non dimenticare”

Da oltre trent’anni l’associazione l’Agap e numerosi gruppi podistici ripercorrono i luoghi in cui sono avvenute le stragi neofasciste, di Piazza Fontana, di piazza della Loggia e della stazione di Bologna, per tenere viva la memoria. Il ruolo che da anni sta svolgendo l’Agap – il cui motto è “corriamo per la Memoria” – è fondamentale, a dimostrazione del fatto che lo sport è da sempre in grado di trasmettere valori importanti, come quello della pace, della solidarietà, dell’accoglienza, particolarmente significativi se pensiamo alla sempre più pericolosa deriva razzista, xenofoba e antisemita che sta investendo anche il nostro Paese.

Ricordare oggi la spaventosa e orribile strage neofascista di piazza Fontana, di piazza della Loggia a Brescia e di Bologna riveste un ben preciso significato: mantenere vigile l’attenzione dei cittadini contro i pericoli che la nostra democrazia può ancora correre per il ripresentarsi anche a Milano città Medaglia d’Oro della Resistenza, di movimenti neofascisti e neonazisti. Oggi il nostro pensiero non può non andare alle vittime inermi della strage di piazza Fontana e al dolore inconsolabile dei familiari, alle loro sofferenze e delusioni patite in questi lunghissimi anni. I parenti sono stati colpiti due volte: per la perdita dei loro cari e per i depistaggi degli apparati dello Stato, per la copertura dei veri colpevoli, per lo spostamento del processo a migliaia di chilometri di distanza da Milano.

E il nostro commosso ricordo non può non estendersi alla diciottesima vittima di piazza Fontana, Giuseppe Pinelli, che fu vittima due volte, prima di pesantissimi infondati sospetti e poi di una improvvisa assurda e tragica fine.

Proprio qualche giorno fa abbiamo ricordato un’altra strage, quella di via Palestro, questa volta provocata dalla mafia, che ha fatto cinque vittime e devastato il Pac, il Padiglione di Arte Contemporanea. “E’ inaccettabile – ha detto il Sindaco Giuseppe Sala – che dopo 25 anni non sia stata fatta piena luce su quel tragico episodio.”

Anche quella di piazza Fontana è stata una strage impunita. Abbiamo raggiunto una certezza storica: la matrice neofascista e lo scopo di intimidazione e di eversione che la strategia della tensione si proponeva. Ma è poco, troppo poco per un Paese civile. Il nostro stato porta su di sé il grave peso di una democrazia non pienamente compiuta, per le stragi impunite, le deviazioni accertate, le vittime a cui non è stata resa giustizia. Nostro compito è quello di tenere viva la memoria. La memoria è il vaccino culturale che può renderci immuni dal virus del razzismo, della xenofobia, dell’antisemitismo, denunciato dal Presidente della Repubblica, qualche giorno fa, nella tragica ricorrenza dell’80° anniversario della approvazione, avvenuta il 25 luglio 1938, da parte del regime fascista, del Manifesto della “razza”, precursore delle famigerate leggi antiebraiche. Non ci accontenteremo però della sola memoria. Continueremo ad esigere, a pretendere la verità, sugli autori materiali, ma anche su coloro che, all’interno dello stato, hanno spinto nella direzione contraria alla ricerca della verità. Dobbiamo oggi contrastare e sconfiggere il pericoloso ripresentarsi di movimenti neofascisti e neonazisti, avviando una grande controffensiva di carattere ideale, culturale e storico, soprattutto tra le giovani generazioni, vincendo l’anestetizzazione delle coscienze e l’indifferenza di troppi. Occorre una coscienza collettiva antifascista diffusa, a partire dallo Stato il cui compito è di adoperarsi per respingere ogni tentativo, oggi purtroppo ricorrente, di esaltazione del fascismo, per far conoscere cosa è stato il fascismo durante il ventennio e negli anni della strategia della tensione. Ci dimostri questo Stato di essere finalmente quello Stato antifascista, delineato dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, sciogliendo gruppi dichiaratamente nazifascisti e infliggendo a chi fa apologia di fascismo e diffonde intolleranza e razzismo esemplari condanne. E tutti noi non ci stancheremo di impegnarci su questo terreno.

Roberto Cenati – Presidente ANPI Provinciale di Milano