La cronaca della Cerimonia di saluto a Nori Brambilla Pesce

9 NOVEMBRE 2011 – In Camera del Lavoro a Milano, non un saluto, ma una lezione di Storia. 

Di Ketty Carraffa – Vice Presidente Sez. “Mario Greppi” – Camera del Lavoro di Milano

Alle 11 abbiamo aperto, (è accaduto per la prima volta), la sala “Di Vittorio” al pubblico, per dare la possibilità alle compagne e ai compagni, di dare l’ultimo saluto a Nori, scomparsa a Milano, il 6 novembre scorso.

Alle 15 l’apertura della cerimonia di saluto civile ha avuto inizio sulle note de: “L’ejercito de l’Ebro”, che, immediatamente ci ha portato con la mente e il cuore a Giovanni Pesce, il mitico comandante partigiano “Visone”, compagno di vita di Nori e “garibaldino” di Spagna.

Sono poi susseguiti gli interventi sino alle 16,30: il Segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, Onorio Rosati, ha evidenziato come questa stessa sala, ora colma di fiori attorno a Nori, che di solito ospita le discussioni e le assemblee dei lavoratori, sia la giusta sede per onorare la sua storia di partigiana, sindacalista della FIOM e la nostra stessa Resistenza.

Il Segretario ha inoltre ringraziato le compagne e i compagni della Camera del Lavoro, che si sono stretti in un immenso abbraccio a Nori, con un emozionato picchetto d’onore infinito.

Franco Giannantoni, storico e amico (che ha curato il libro di Nori “il pane bianco”), ha arricchito il suo intervento con un emozionato racconto dell’esperienza partigiana di Nori e Giovanni Pesce.

Bruno Casati, del PRC, ha raccontato l’esperienza di Nori con il percorso che va dal PCI a Rifondazione, non dimenticando episodi di vita vissuta, con i due protagonisti della nostra storia politica.

E’ intervenuta Miuccia Gigante, dell’ANED, l’associazione dei Deportati, Roberto Cenati del’ANPI provinciale e Renato Sarti, che ha letto alcuni brani tratti dal libro di Nori.

Sono stati letti alcuni dei numerosissimi telegrammi giunti a Tiziana Pesce: messaggi da Fausto e Lella Bertinotti, da Paolo Ferrero (PRC), da Antonio Panzeri, parlamentare europeo PD, che ha condiviso molti progetti e anni di amicizia con Giovanni e Nori, dalle associazioni democratiche e antifasciste, dalla AABI, l’associazione delle Brigate Internazionali di Madrid, dalla CGIL, regionale e nazionale.

Un canto spontaneo della “Banda degli Ottoni”, a un certo punto ha ulteriormente emozionato la sala con: “I ribelli della montagna”, composto nel ’44 dai partigiani del Piemonte… Tutti in sala si sono alzati in piedi, al grido di: “Ora e sempre, Resistenza”.

Intanto fuori, sul piazzale della Camera del Lavoro, altre mille persone attendevano Nori per salutarla … Con Tiziana abbiamo condiviso una percezione: “Nori ha colto nel segno, la sala è piena di giovani. Oggi hanno avuto una lezione di Storia e ne sono consapevoli”.

Tiziana ringrazia tutti per l’organizzazione e per la cerimonia, semplice, ma nel contempo straordinaria. “Lei l’avrebbe voluta così”. Rispondo a Tiziana: “E’ stato fatto tutto per rendere omaggio a Nori, per come era lei. E ora, sicuramente, seduta accanto al suo Nino, starà commentando, mamma mia quanta gente! Non me lo aspettavo proprio!”. Tiziana annuisce… In prima fila accanto a Tiziana, anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che rende omaggio, in silenzio e con la sua fascia tricolore, a Nori.

Così come lo aveva fatto, appena eletto, (il 30 maggio), quando decise che il suo primo gesto simbolico, da neo sindaco della città medaglia d’Oro della Resisitenza, sarebbe stato di andare a trovare la partigiana “Sandra” … Nori e Giovanni Pesce, oltre ad averci regalato la Libertà, sono stati, per chi ha avuto l’onore e il piacere di conoscerli personalmente, testimoni e portatori di conoscenza per sempre. Ai giovani, ora, la “staffetta”, il testimone, per la raccolta e la condivisione dei valori della democrazia.

E dalla giornata di ieri, in Camera del Lavoro a Milano, sembra proprio che questo messaggio di speranza, sia arrivato proprio a chi più di ogni altro, era “l’obiettivo” più amato da Nori e Giovanni Pesce: le nuove generazioni … Abbiamo poi accompagnato Nori con “Bella ciao” e “L’Internazionale”, bloccando per un attimo il traffico davanti alla Camera del Lavoro.

Grande il sentimento di emozione per il distacco, per il vuoto lasciato, ma grande la sicurezza che Nori, come tutti i “nostri” combattenti per la libertà, saranno sempre accanto a noi, nelle cose che facciamo ogni giorno e per cui, vale la pena vivere.