Milano, 15 ottobre 1921 – Rimasco (VB), 26 aprile 1944
Nato a Milano il 15 ottobre 1921 fucilato a Rimasco (VB) il 26 aprile 1944. Operaio ultimo di 5 fratelli abitava a Pratocentenaro allora frazione del comune di Greco. Chiamato alle armi, l’armistizio dell’8 settembre 1943 lo sorprende in Croazia da cui in qualche modo rientra a Milano. Nel quartiere di Niguarda era entrato in contatto con la locale organizzazione comunista clandestina e da lì aveva preso la via della montagna. In Valsesia è un garibaldino di Moscatelli e dal febbraio del 44 membro della 6° brigata d’assalto Gramsci. Sono 300 uomini che comandati da Eraldo Gastone (Cino) che danno filo da torcere ai nazifascisti. Il 5 aprile del 44 i nazi mettono in atto un massiccio rastrellamento che investe la valle Sermenza, Anzago, Antrona, Mastellone e Strona. Dopo due settimane di guerriglia devono scendere verso Rimasco per approvvigionarsi. Un gruppo di partigiani tra cui Mandelli si imbatte in un’intera compagnia del battaglione fascista “Pontida” e lo scontro è violentissimo. Mandelli ferito viene catturato e torturato per giorni. Non parla per cui insieme a Giusto Caligaris e Ettore Ottolina viene fucilato a ridosso del cimitero di Rimasco e i loro corpi lì abbandonati. La sezione ANPI di Pratocentenaro è a lui intestata.
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