Sottotenente di stanza a Parma, cadde in combattimento contro le truppe tedesche il 9 settembre 1943, partecipando alla resistenza dei nostri reparti all’intimaziohe della resa da parte dei tedeschi dopo l’armistizio italiano. Dalla testimonianza di Dante Gorreri ricostruiamo i fatti: «Notte di tragedia, per Parma, questa fra l’8 e il 9 settembre del 1943. La scuola d’Applicazione, in giardino, non ha accettato l’intimazione di resa avanzata dai tedeschi e si difende come può. [ … ] Proprio quando la scuola di Applicazione cessa la resistenza, verso le 6,30, si accende in piazzale Marsala e sul ponte Umberto un breve, ma furioso combattimento fra carri armati italiani e postazioni anticarro tedeschi. Circa un’ora prima erano partiti da Fidenza, non si sa bene con quali obiettivi, otto carri M15 e dodici semoventi con mitragliere da 20. A Fidenza era di stanza, da tempo, un battaglione corazzato composto da 40 carri e da circa 600 uomini, al comando del maggiore Venceslao Rossi. ” battaglione svolgeva compiti di addestramento e di presidio. A un certo punto di quella tragica notte, non si sa ancora bene da parte di chi e da chi, giunge al battaglione l’ordine di far partire una colonna per Parma. – Se incontrerete resistenza <l’ordine aggiungeva – rientrate in sede. Ma la colonna, al cui comando si è posto lo stesso maggiore Rossi, non incontra resistenza alcuna e giunge a Parma che già il cielo schiarisce al nuovo giorno. All’improvviso, mentre il primo carro ha appena infilato il ponte Umberto, il fuoco nutrito e concentrico dell’artiglieria anticarro tedesca, preventivamente appostata in punti strategici, si abbatte sulla colonna. ” primo carro, colpito ai cingoli, sbanda e precipita nel Parma, il secondo, colpito in pieno da un proiettile perforante, si incendia. È un inferno di ferro e di fuoco. Dopo un’ora, tutto è silenzio all’intorno: i nostri hanno dovuto cedere. Sul terreno sono rimasti sei morti: Antonio Manazza, Franco lavino, Francesco Giavazzoli, Francesco Villari, Achille Piacentini e un soldato rimasto sconosciuto. I feriti sono una ventina. ” comandante maggiore Rossi e altri due ufficiali vengono catturati: finiranno in un campo di concentramento in Germania.»
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