Sestri Levante (GE), 29 dicembre 1915 – Milano (Arena), 19 dicembre 1943
Nato a Sestri Levante (GE) il 29 dicembre 1915, fucilato all’Arena civica di Milano il 19 dicembre 1943.
Figlio di Carlo, nato a Pola nel 1881, e Maria Becker, frequenta il liceo ad Alessandria d’Egitto, dove il padre si era trasferito per lavoro e torna in Italia nel 1932. In quell’anno viene ammesso alla Scuola Normale di Pisa, il 23 novembre 1937 consegue la laurea in Fisica all’Università cittadina con il massimo dei voti con una tesi sperimentale, relatore il prof. Luigi Puccianti, sulla propagazione della luce nei liquidi sottoposti ad ultrasuoni. Il 1° gennaio 1938 vince il concorso di ricercatore all’Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris di Torino e comincia a lavorare con Giancarlo Vallauri e Romolo Deaglio, ma il 31 dicembre deve lasciare l’incarico in seguito alla promulgazione delle leggi razziali. Ritornato per un breve periodo in Egitto per consultarsi con la famiglia che ancora lì risiede, viene battezzato. Rientra in patria nel 1939; si stabilisce a Milano, in via Viminale 5, e lavora alla Magneti Marelli dal 1940 al 1941 come ricercatore e alla Mial dal 1941, dedicandosi allo studio e alla progettazione di strumenti di misura, in particolare oscillatori e oscillografi. Dopo l’armistizio aderisce ai primi gruppi partigiani milanesi. Il 28 ottobre viene arrestato dai tedeschi, su delazione di una spia, un infiltrato che ha agito come provocatore esortando a raccogliere armi e poi denunciando tutti. Mendel è trovato in possesso di armi e radiotrasmittenti: stava costruendo il tredicesimo apparecchio per curare i contatti con le prime formazioni della Resistenza in montagna.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.