Pellegrini Cislaghi Giannantonio


Milano, 29 settembre 1928  – Fosse Reatine (RI), 9 aprile 1944

Nato il 29 settembre 1928, fucilato alle Fosse Reatine il 9 aprile 1944. Studente, fuggì da casa a sedici anni per unirsi ai partigiani (Brigata Stalin) attivi nel massiccio del Tancia, nella Bassa Sabina. Qui, nell’aprile del 1944, fu ferito mentre combatteva con circa trecento compagni contro alcuni reparti dell’esercito tedesco coadiuvati da un battaglione di camicie nere. Rimase nascosto nella boscaglia ma fu catturato durante i successivi rastrellamenti. La notte fra l’8 e il 9 aprile, per ordine del capo della provincia di Rieti Ermanno Di Marsciano, vengono fatti prelevare dal carcere reatino di Santa Scolastica quindici uomini, rastrellati e incarcerati nei giorni precedenti in tutto il territorio investito dal rastrellamento; si tratta di figure note da tempo alle autorità come partigiani o antifascisti. Come gran parte delle decine di catturati in quei giorni, al massimo avevano subito un rapido interrogatorio al loro arrivo a Rieti, all’interno dell’albergo “Quattro Stagioni” requisito dai tedeschi. Una volta completato il prelevamento, sempre per ordine di Di Marsciano vengono consegnati ai tedeschi affinché siano fucilati senza processo. L’esecuzione avviene la mattina del 9 aprile, giorno di Pasqua, in località Quattro Strade. I cadaveri sono gettati in una fossa comune e frettolosamente ricoperti. Le prime notizie sul loro conto si hanno dopo la Liberazione, nella seconda metà di giugno 1944. Il disseppellimento dei cadaveri viene curato dalle autorità alleate a partire dal 13 luglio 1944. L’episodio è passato alla storia come eccidio delle “Fosse Reatine”. Tedeschi sono gli esecutori della fucilazione, dopo che i quindici uomini gli sono stati consegnati dalle autorità fasciste provinciali di Rieti. Nel dopoguerra vengono istruiti diversi procedimenti per questo episodio (ed altri), tutti poi accorpati nel processo contro l’ex capo della provincia Ermanno Di Marsciano (già federale di Perugia negli anni della guerra). La conclusione, il 3 dicembre 1949, è «non doversi procedere in ordine ai delitti di concorso in omicidio e saccheggio e devastazione, per insufficienza di prove […] E in ordine ai delitti di collaborazionismo militare, furto, lesioni e rapina, per essere tali reati estinti per amnistia». Fonte “Tommaso Rossi Episodio di TRE STRADE RIETI 08-09.04.1944”. Oggi una scuola elementare di Rieti porta il nome di Giannantonio Pellegrini Cislaghi.

Lapide : via San Martino, 5

SCHEDA BIOGRAFICA