Bari, 6 maggio 1901 – Chiaravalle (MI), 21 aprile 1945
Nato a Bari il 6 maggio 1901, ucciso il 21 aprile 1945. Abitava in via Spartaco 36. Medico e sincero patriota, già dal 1942 era nelle file del movimento antifascista. Era soprannominato “il dottore dei poveri” del rione Corvetto, dove dirigeva l’organizzazione clandestina del Partito comunista. I perseguitati politici, coloro che la polizia fascista braccava, si rivolgevano a lui per essere aiutati e soccorsi. Quando nel settembre del ’43 i tedeschi invasero l’Italia, Onofrio Porcelli iniziò l’attività patriottica con la raccolta di armi e uomini per la lotta clandestina. Il suo studio medico divenne il centro del patriottismo rionale. Aveva per tutti una parola di incoraggiamento. Con Alberto Mario Cavallotti e Paolo Monfrini costituì la base del servizio clandestino di assistenza medica. Per lunghi mesi proseguì la sua attività e nonostante fosse stato messo in guardia del pericolo, non volle mettersi in salvo, conscio della necessità della sua presenza e del suo lavoro. Questa ostinazione gli costò la vita. La sera del 21 aprile 1945, nella sua casa si presentarono cinque fascisti della “Legione autonoma Muti” per arrestarlo come pericoloso comunista e lo condussero nella loro sede di viale Lucania 3, dove iniziarono a torturarlo. Poi lo condussero davanti al cimitero di Chiaravalle dove venne finito a colpi di mitra. Non contenti del misfatto, passarono sul cadavere più volte con un motocarro.
Lapide : viale Lucania, 3