Trani (BA), 15 novembre 1893 – Gusen, 28 febbraio 1945
Nato a Trani (BA) il 15 novembre 1893, morì nel campo di Gusen il 28 febbraio 1945. Sacchetta, ingegnere, antifascista, lavora per l’Intendenza di finanza che lo invia a Tripoli nel 1925, alla Direzione delle imposte e tasse per la Tripolitania. Si trasferisce in Libia insieme alla moglie Raffaella Bozzi, da cui avrà quattro figli. Nel 1935 chiede di rimpatriare, scegliendo la sede di Milano, dove i tre figli avranno modo di frequentare il Liceo-ginnasio Carducci. Partecipa alla “Missione zucca” della Resistenza con cui militari e civili italiani clandestinamente studiavano luoghi, tempi e modalità per uno sbarco Alleato in Liguria. Per questa sua attività antifascista, viene arrestato e rinchiuso nel Carcere di San Vittore di Milano il 17 ottobre 1944. Da qui viene destinato al campo di concentramento di Mauthausen, a cui giunge sul trasporto 115 del 6 gennaio 1945, dopo una permanenza nel campo di transito di Bolzano insieme al figlio Armando. (anche Armando morirà a Gusen il 28 maggio 1945 per i postumi di una infezione non curata). Nel Lager è destinato al sottocampo di Gusen II, dove muore il 28 febbraio 1945. Per la sua attività contro i nazifascisti gli viene assegnato il brevetto di partigiano da parte del Corpo volontari della libertà (CVL) e la medaglia d’oro per la Resistenza da parte del Comune di Milano, consegnata alla famiglia il 25 aprile 1972 dal sindaco Aldo Aniasi. (fonte Biblioteca Archivio Pina e Aldo Ravelli di Milano).
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