sul muro esterno della Villa Triste
Posta in via Paolo Uccello 17 Villa Triste è stato a partire dal giugno 1944 il covo della banda Koch (116 persone di cui 16 donne), ed era così soprannominata per le torture che vi si infliggevano. Il suo compito era di dare la caccia ai partigiani.
Il criminale di guerra Pietro Koch proveniva da Roma, ormai raggiunta dall’avanzata dell’esercito alleato, dove aveva gestito un “Reparto Speciale della polizia repubblicana”, su incarico del capo della polizia, Tamburini. In qualche periodo vi furono stipate fino a un centinaio di persone, ammassate nei locali sotterranei trasformati in celle. Le urla dei seviziati si sentivano fin dalla strada. Ci furono proteste da parte della popolazione fino a costringere a intervenire lo stesso cardinal Schuster. Alla fine, il 24 settembre 1944, in seguito a contrasti di interesse economico e di rapina tra la banda Koch e la Brigata Mobile Ettore Muti, “Villa Triste” fu chiusa. Una compagnia di militi della Legione Autonoma Ettore Muti, al comando del questore Bettini circondò la villa e dopo uno scambio di fucilate, fece irruzione arrestando una trentina tra uomini e donne che si trovano all’interno, sequestrando denaro, gioielli, orologi e altri oggetti di valore. I reclusi, invece rimasero per alcuni giorni nella Villa, non più in cella, ma sotto custodia della Muti ed in seguito portati a San Vittore, salvo sei che furono internati in Germania. La famiglia Fossati, proprietaria della Vila saputo dello scempio avvenuto, decise di non abitarla più e lasciarla in eredità ad un istituto missionario, che a sua volta lo donò ad una congregazione di suore. Pietro Koch, dopo un breve processo davanti all’Alta Corte di giustizia, il 15 giugno 1945 venne fucilato a Roma, a Forte Bravetta. In cella aveva chiesto l’assistenza di un prete, che gli fu concessa. Tutta la scena venne filmata da un regista d’eccezione: Luchino Visconti. Anche Luchino Visconti era stato arrestato da Koch ma venne rilasciato dopo pochi giorni di arresto per intercessione dell’attrice Maria Denis. Fornirà in seguito testimonianze agghiaccianti sui metodi del Reparto Speciale.