San Vittore – Carcere

Lapide all’ingresso di San Vittore

Piazza Gaetano Filangieri 2

In questo carcere dove

Nei venti anni della dittatura

Furono detenuti innumerevoli cittadini

Credenti nella democrazia

Dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945

Centinaia di italiani

Soffrirono umiliazioni patimenti torture

Per avere cospirato e combattuto

Per la libertà e per l’onore della patria

Il Comune di Milano

nella ricorrenza del XX anniversario

della liberazione della città

pose

come segno di ricordo di gratitudine di ammonimento

 

Il carcere di San Vittore a Milano fu il principale luogo di detenzione per prigionieri politici, partigiani, scioperanti ed ebrei, poi destinati alla fucilazione o alla deportazione. Già durante il fascismo nel carcere milanese furono reclusi numerosi oppositori politici, condannati dal Tribunale Speciale. Dopo l’8 settembre ’43 e l’occupazione di Milano da parte dei tedeschi, alcuni raggi del carcere furono requisiti per essere gestiti direttamente dalle SS, che avevano il loro quartier generale in città all’Hotel Regina. I nazisti assunsero il controllo del IV e VI raggio per i politici e del V raggio per gli ebrei. Il carcere fu luogo di interrogatori e torture, nonché, per molti, la prima tappa del viaggio verso i campi di transito e smistamento di Fossoli e Bolzano-Gries, da cui partivano i convogli per i campi di concentramento e di sterminio del Reich.

Una lapide apposta nel ventesimo Anniversario della Liberazione sul muro di cinta di San Vittore, verso piazza Filangeri, ricorda e onora tutti coloro che qui vennero reclusi per amore della libertà e per riscattare la dignità del Paese.


LAPIDE : Beata suor Enrichetta Alfieri     Interno di San Vittore

Borgo Vercelli,  il 23 febbraio 1891 – Milano, 1 novembre 1955