Lepetit Roberto

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Lezza di Erba (CO), 29 agosto 1906 – Mauthausen (Ebensee),  4 maggio 1945

All’età di 22 anni, rimasto orfano, aveva preso le redini dell’azienda chimica di cui la sua famiglia era titolare, divenendone l’amministratore delegato. Dopo l’armistizio diede asilo e riparo a numerosi ex-prigionieri jugoslavi; quindi, dall’ottobre del 1943, iniziò a collaborare attivamente con il movimento partigiano, fornendo denaro e documenti falsi, producendo materiali per il sabotaggio ed organizzando in prima persona gli aviolanci. Lo stabilimento della sua impresa a Garessio (Cn) divenne subito un importante punto di appoggio per le prime bande armate della Val Casotto, nonché un importante rifugio per tutti gli ex-prigionieri alleati fuggiti dai tedeschi. All’inizio del maggio 1944, in seguito a numerose irruzioni delle autorità germaniche che portarono all’arresto di molti operai della sua fabbrica, Lepetit decise di spostarsi a Rho. Si intensificarono i suoi contatti con il CLN, la sua casa divenne luogo di custodia di materiale aviolanciato e apparecchi ricetrasmittenti. Allacciò rapporti strettissimi con Ferruccio Parri ed il suo Partito d’Azione, e il suo ufficio di Via Carlo Tenca, a Milano, divenne un importante luogo di incontro e di riunione sia per i dirigenti del CLN che per i comandanti partigiani. Proprio qui, il 29 settembre 1944, Lepetit venne arrestato dai nazifascisti. Interrogato e torturato più volte, venne rinchiuso nelle carceri di San Vittore fino al17 ottobre, quando fu deportato nel campo di concentramento di Bolzano. Dopo circa un mese, il 21 novembre fu tradotto nel lager di Mauthausen e smistato al sottocampo di Melk. ” 19 aprile 1945 fu trasferito in quello di Ebensee, dove il 4 maggio 1945 trovò la morte.

Lapidi : via Lepetit,  8

Pietra d’inciampo : via Benedetto Marcello, 8SCHEDA BIOGRAFICA