Temolo Libero “Quinto”


Arzignano (VI),  31 ottobre 1906  – Piazzale Loreto (Milano) 10 agosto 1944).

Nacque ad Arzignano (VI) il 31/10/1906 da Vittorio Temolo ed Anna Bevilagna. Abitava a Milano in Via Casoretto 40. Militante comunista, ad inizio degli anni ’30 si trasferì a Milano dove riuscì a trovare lavoro, prima come assicuratore e poi come operaio alla Pirelli. Ripresi i contatti con la rete comunista clandestina, fu uno degli organizzatori, con il nome di battaglia di “Quinto”, delle squadre SAP che operavano nei vari stabilimenti della Pirelli. Divenuto responsabile della cellula clandestina del PCI della Pirelli, la sera del 21 aprile 1944 Libero venne arrestato all’uscita dalla fabbrica. Dopo essere stato torturato nella sede dei brigatisti neri della compagnia Oberdan, venne recluso nel carcere di San Vittore.  Dopo alcuni mesi di detenzione, il 10 agosto ’44 insieme ad altri quattordici antifascisti reclusi, venne informato che sarebbe stato trasferito a Bergamo.

Consapevole della propria sorte, prima di lasciare la cella di San Vittore, scrisse questo messaggio:

Temolo Libero, coraggio e fede, sempre fede.

Ai miei adorati sposa e figlio e fratello.

Coraggio, coraggio. Ricordatevi che vi ho sempre amato.

Un abbraccio dal vostro Libero. Raccomando Sergio educatelo.

Baci a te e sposa e fratelli, Temolo.

I quindici vennero condotti in Piazzale Loreto. Appena sceso dal camion “Quinto”, insieme ad Eraldo Soncini, un altro dei quindici condannati, tentò la fuga ma venne abbattuto da una raffica di mitra.

Appena si diffuse la notizia dell’eccidio, gli operai di alcune fabbriche milanesi fermarono il lavoro. Alla Pirelli i lavoratori innalzarono un grande cartello con la scritta ‘TEMOLO’”.

Una ulteriore lapide, affissa sotto l’abitazione di Via Casoretto 40, ricorda il sacrificio di Libero.

Il Comune di Milano, inoltre, ha intitolato una Via a Libero Temolo nella zona della Bicocca, dove sorgeva la Pirelli.

SCHEDA BIOGRAFICA