Zanta Giuseppe


Dolo (VE), 16 luglio 1916 – Melegnamo (MI), 26 luglio 1944

 Abitava insieme al fratello alino in via Don Bosco 31. Mantenne i collegamenti con le formazioni partigiane che operavano lungo la Via Emilia, con il gruppo di Melegnano e i distaccamenti che si erano attestati nel territorio tra Villa Pompeiana, Galgagnano e Zelo Buon Persico, dove, protetti dalla boscaglia, si era formato un gruppo di partigiani fin dall’autunno del ’43. Già in dicembre e a maggio la piccola formazione subì due rastrellamenti, ma riuscì sempre a cavarsela sganciandosi e trovando riparo nei boschi. Il 24 luglio del ‘44 il Battaglione “Mussolini” della G.N.R. effettuò un vasto rastrellamento nelle campagne tra Lodi e Melegnano. Alle 4,30 del mattino circondarono la zona compresa tra Galgagnano ed il ponte sull’Adda a Bisnate, per distruggere il distaccamento partigiano formato da milanesi e cremaschi al comando di Carlo Guaiarini. Nel corso dell’operazione compiuta da fascisti lodigiani, che coinvolse un significativo numero di repubblichini milanesi, vennero uccise undici persone: quattro civili e sette partigiani. L’eccidio venne compiuto a Villa Pompeiana, lungo la strada che da Lodi conduce a Zelo Buon Persico. Il rastrellamento venne ordinato a seguito dell’uccisione di Paolo Baiocchi, commissario prefettizio di Sant’Angelo Lodigiano, e del ferimento del collega di Lodi, Gino Sequi. L’azione portò scompiglio tra i partigiani della zona: isolati e braccati, furono costretti a nascondersi e per diversi giorni, ma non tutti riuscirono a sottrarsi alla cattura e il 26 luglio Giuseppe Zanta venne arrestato e fucilato nei pressi di Melegnano.

SCHEDA BIOGRAFICA