Ritratti: partigiane, partigiani e resistenti

Tina Anselmi, la donna della democrazia e Ursula Hirschmann, come in una giostra di Marcella Filippa.
Ursula Hirschmann svolge un ruolo intellettuale e politico in condizioni burrascose. Ebrea, lascia la sua città all’avvento del nazismo, vive a Parigi a contatto col mondo degli esuli. Sposa il filosofo ebreo e antifascista Eugenio Colorni, condivide con lui il confino, e sarà tra i protagonisti della stesura del Manifesto di Ventotene e della sua diffusione.  
Aras Edizioni, 2021.
L’autrice ne discute con Diana De Marchi.


L’anima di traverso. la storia di resistenza e libertà di Laura Wronowsky.
Tecla e Laura hanno una cosa in comune: il compleanno. Sono nate entrambe il primo gennaio, ed è proprio quello il giorno in cui si incontrano per caso sulle scale del palazzo in cui entrambe abitano. Qui, però, finiscono le somiglianze perché Tecla ha tredici anni ed è alle prese con la tesina per l’esame di terza media, mentre Laura di anni ne ha novantacinque ed è alle prese solo con i suoi ricordi. Solo? In realtà non è poco, perché quella non è un’anziana signora come tante.
L’autrice ne discute con Roberto Cenati e Maurizio Fabbri.


Giandante X di Roberto Farina.
Giandante X, Pittore, scultore, architetto, poeta. Ha combattuto su tutti i fronti del Novecen-to, seguendo senza sosta la propria strada, fin dove le forze gliel’hanno permesso. Per i fascisti fu un anarchico, per i comunisti un compagno, per i repubblicani spagnoli un miliziano delle Brigate Internazionali, per lo Stato francese uno “straniero inde-siderato”, per la Resistenza un partigiano.
Edizioni le Milieu, 2014.
L’autore ne discute con Italo Poma coordina l’incontro Francesca Pensa.


Teresio Olivelli. Ribelle per amore.
Nel 2018 è avvenuta la beatificazione di Teresio Olivelli. La Chiesa lo indica come modello, come persona che, nel sacrificio supremo in un lager tedesco, ha compiuto il senso della propria esistenza. Don Mazzolari lo ha definito come «lo spirito più cristiano del nostro secondo Risorgimento». Olivelli partecipa alla vita dell’Azione cattolica e della Fuci e ciò non gli impedisce di immergersi, come tanti altri giovani, nel cuore del fascismo.
Ave, 2020.
L’autore ne discute con l’autrice della postfazione Carla Bianchi Iacono.


Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere.
Il libro intende consegnare la memoria di Vittorio Gasparini alla collettività in modo aggiornato. Approdo delle quasi quarantennali ricerche del suo autore, il libro ripercorre la vicenda umana e resistenziale della Medaglia d’Oro bergamasca con un approfondimento sui cattolici della FUCI (Federazione Universitaria Cattolici Italiani) in rapporto al fascismo e con un quadro generale di come si siano sviluppati i rapporti tra il mondo cattolico nel suo insieme e il fascismo.
TeraMata, 2012.
Ne discutono Massimo Castoldi, Sergio Fogagnolo e Mauro Magistrati.


Camicia rossa vita del comandante partigiano Mario Chirichi raccontata dal figlio Alfeo Chirichi.
L’epopea del comandante partigiano Mario Chirici è raccontata grazie alle testimonianze e ai documenti del figlio e del nipote. Perseguitato e costretto al confino in Sardegna e poi a Lipari, dove incontra Emilio Lussu e altri intellettuali dissidenti, quando nel ’43 torna a Massa Marittima, assume il comando della 3a Brigata d’assalto Garibaldi “Ca-micia Rossa”.
Gli autori ne discutono Angelo Longhi, Massimo Sozzi, Antonella Cocolli e Katia Taddei.


Il Fuoco nel Cuore, le ali ai piedi storia di Don Andrea Ghetti “Baden”.
Quella di Don Andrea Ghetti fu una figura poliedrica, impegnata in più campi, dalla personalità forte che non passava inosservata. Ed è in ragione di ciò, che l’autrice ha scelto di presentare la vita di “Baden”, suo nome di battaglia nelle Aquile Randagie, per capitoli tematici piuttosto che in un ordine cronologico, in questa biografia.
Prefazione di David Sassoli In Dialogo, 2020.
L’autrice ne discute con Carla Bianchi Iacono.


Dovevamo crescere in fretta Galletti – Picelli – Griandi tre ragazzi partigiani.
Un libro dedicato a tre giovanissimi partigiani del Fronte della Gioventù: Enzo Galletti, Sergio Griandi, Dino Picelli, che appartenevano e agivano a Milano nel Quarto e Quinto settore partigiano e che sono miracolosamente sopravvissuti alla guerra. Di quella pagina della loro esistenza si sapeva poco. Tre attori capaci, ma discreti, che non hanno mai cercato né desiderato visibilità alcuna.
Anpi 25 aprile 2020.
Ne discutono Edgardo Bertulli, Marco Fraquelli, Nerio Grandi e Piero Picelli, coordinati da Adriana Giussani Kleinefeld.


I Comandamenti della Montagna.
Ogni località di Sant’Anna brucia: bruciano le case, bruciano le stalle, bruciano gli alberi, bruciano le piazze e brucia la chiesa, brucia il prete, bruciano le panche, bruciano le foglie così come bruciano i bambini, bruciano gli animali e bruciano le donne, assieme ai loro padri. Nessuno scampa al massacro. È l’estate del 1944. Le truppe nazifasciste si preparano a giocare l’ultima carta: la fortificazione della Linea Gotica, il baluardo difensivo che taglia l’Italia in due.
Barta, 2019.
L’autore ne discute con Chiara Frugoni.


La farina dei partigiani. Una saga proletaria lungo un secolo.
Corre su e giù per lo scalo, urla ai compagni, controlla i pezzi, fa ungere ancora qua e là le traversine dove gli sembra che l’attrito potrà creare problemi. Di tanto in tanto guarda su: un muro di venti metri di acciaio, altissimo. Ma ci è abituato. Ora l’importante è che tutto fili liscio. Sicuramente non per quegli sfruttatori dei Cosulich, per i dirigenti del cantiere o per gli ingegneri: su tutti i giornali hanno scritto che la nave è – assieme alla gemella varata l’anno prima – l’orgoglio della flotta. No, dei padroni non gliene frega niente: quella nave è l’orgoglio della classe operaia, di chi ci ha lavorato.
Alegre, 2020.
Gli autori Piero Purich e Andrej Marini ne discutono con Anna Di Gianantonio e Angela Persici.


Mio nonno è una vecchia grattugia arrugginita. Giuseppe Malagodi da Cento Gusen.
“Ho scritto questa appassionata biografia di mio nonno con la speranza di riuscire a restituire una piena visibilità al suo percorso umano, che merita di essere conosciuto perché molte furono le figure, come la sua, che in quelle stesse circostanze si sacrificarono senza chiedere nulla, senza mai apparire. Una vita passata tra due guerre mondiali e il ventennio fascista, incrociando lungo il cammino alcune delle personalità politiche più significative, nel bene e nel male, del secolo scorso. La storia di mio nonno, Giuseppe Malagodi, non è la storia di un eroe, neppure quella di un eroe suo malgrado. È invece la biografia di un uomo comune vissuto in un periodo eccezionale. Mio nonno continua ad apparirmi come una persona normale che ha voluto essere coerente e testimoniarlo in un periodo in cui andare controcorrente aveva costi personali altissimi: li ha pagati tutti fino in fondo.
Tralerighe libri, 2020.
L’autore ne discute con Eric Gobetti, Andrea Giannasi e Adriana Giussani Kleinefeld.