De Capitani Ferdinando


Milano, 1novembre 1891 – Hartheim, 18 luglio 1944

Nato a Milano il 1°novembre 1891, ucciso ad Hartheim il 18 luglio 1944. Tipografo compositore al Corriere della Sera, fu arrestato per gli scioperi del marzo 1943 e trasferito in Austria, nel castello di Hartheim, dipendenza di Mauthausen, dove venivano soppressi malati incurabili, portatori di handicap e inabili al lavoro. Qui morì il 18 luglio 1944. Il “Corriere” fu, nei giorni della Resistenza, un punto di riferimento. In redazione gli operai si alternavano sui tetti per dare l’allarme contro eventuali attacchi fascisti. In tipografia si stampavano le pubblicazioni del Comitato di liberazione e fogli clandestini. Per proteggersi contro gli arresti e le razzie della Repubblica Sociale e della Gestapo era stato organizzato un servizio di avvistamento: ventiquattro ore su ventiquattro si vigilava agli ingressi, per avvertire i colleghi ricercati. Si formò un CLN aziendale che organizzò scioperi e sabotaggi con ritardi di composizione e di uscita del quotidiano, e guasti alle macchine. All’interno del giornale si ebbero anche azioni di guerriglia. La partecipazione alla Resistenza dei giornalisti, degli operai e degli impiegati di via Solferino fu ampia. Molti lavoratori ebbero fortuna: sia pure tra minacce, disagi, paure e fughe riuscirono a scampare alla cattura, alla deportazione e alla morte. Altri pagarono duramente, come i quattro dipendenti (linotipisti, spedizionieri, impiegati) che, catturati insieme con Miniaci e Torquato Spadi, morirono in un lager. I loro nomi: Luigi Tacchini, Otello Ghirardelli, Dionigi Parietti, Ferdinando De Capitani.

Lapide : via Moscova, 29

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